Maurizio Solieri. "Io e Vasco Rossi il dj, una vita On the radio"

Il chitarrista ricorda gli esordi con le trasmissioni: "Quella era la nostra via di fuga"

Maurizio Solieri, storico compagno di Vasco

Maurizio Solieri, storico compagno di Vasco

Bologna, 15 novembre 2018 - Non c'era la programmazione già definita e nemmeno l’asettica perfezione della tecnologia digitale. In quelle piccole stanze vista montagna regnava invece un caos organizzato, da ‘dietro le quinte’ di un concerto rock. Erano gli anni Settanta pionieristici di Punto Radio, l’emittente di Zocca dove un giovane Vasco Rossi portava in scena, come dj, la sua passione per la musica, prima della glorificazione come popstar. La sua, e quella dei tanti colleghi di una avventura irripetibile, da Massimo Riva a Gaetano Curreri fino a Maurizio Solieri e Leo Persuader, è una delle storie più avvincenti contenute nell’antologia On the radio curata da Luca Martini e Barbara Panetta, che verrà presentata oggi alla libreria Mondadori (via D’Azeglio 34/A, ore 18.30), con molti dei protagonisti di una stagione lontana.

Solieri, lei prima ancora di far parte del gruppo che avrebbe accompagnato, sin dai sui esordi, Vasco Rossi, era suo compagno ai microfoni di Punto Radio. «Io, già allora, ventenne, avevo un solo desiderio nella vita, suonare, la musica era la mia esistenza e, nel paesino dove sono cresciuto, Concordia sulla Secchia, le opportunità, al di là della festa del paese, non esistevano. Punto Radio era la mia via di fuga. Ascoltare quei programmi era come dimenticare i panorami emiliani per essere proiettato nei paradisi del rock americano. Grazie a un dj che tutti noi ragazzi della zona adoravamo e seguivamo come una divinità, sia nelle discoteche dove metteva i dischi, sia dai microfoni di Punto Radio. Vasco».

Poi, avvenne l’incontro che cambiò la sua vita. «Vasco, già molto famoso a livello locale, fu convocato a Milano insieme ad altri due colleghi della radio, si definivano i Puntautori, i cantautori di Punto Radio, e uno di loro, Sergio Silvestri, l’altro era Riccardo Bellei, mi chiamò per suonare le chitarre. Ci incontrammo, e ci presentammo, per la prima volta in una mattina nebbiosa alla stazione di Modena» .

Da lì l’inizio della vostra collaborazione. «Diventammo amici e Vasco, era il 1977, mi propose di lavorare per lui a Punto Radio come dj. Un ambiente che non avrei mai immaginato, nemmeno, nella mia più segreta fantasia. Ero circondato da pile degli amati vinili. C’era ogni disco potessi desiderare, da quelli che avevano fatto la storia del rock a tutta la produzione disco, soul e funky, allora all’apice della creatività, che Vasco proponeva nelle discoteche della regione».

E fu un trionfo. «La nostra era una squadra senza paragoni, c’era Massimo Riva, c’era Gaetano Curreri, Vasco, Sergio Silvestri. La radio ci fece diventare talmente famosi che ogni fine settimana arrivavano da tutte le province vicine pullman pieni di fan che volevano dare un volto alle voci che facevano loro compagnia ogni giorno».

Lei che programmi conduceva? «Io non ero un dj puro, ero più interessato alla critica, nei mie programmi commentavo traccia per traccia i dischi appena usciti. Approfondivo».

Quanto durò l’esperienza? «Poco più di un anno, poi la radio fu ceduta dalla proprietà e acquistata dalla Lega delle Cooperative, che voleva aprire una nuova sede a Bologna, studi bellissimi, ottima qualità delle apparecchiature, ma noi della ‘vecchia’ guardia non ci accordammo, avevamo paura di subire ingerenze nella programmazione musicale».

Ma la sua collaborazione con le radio libere continuò. «Io e Massimo Riva fummo invitati a trasmettere da Radio Bbc, quella di Red Ronnie, poi passai a Rete Centrale e, dal 1985, mi sono dedicato alla musica suonata».

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